Medicina interna

Crioglobulinemie

Le crioglobulinemie sono malattie caratterizzate dalla presenza nel siero di crioglobuline, cioè di proteine che quando vengono esposte alle basse temperature si trasformano in un materiale denso e insolubile, mentre si ridisciolgono prontamente se vengono riportate alla temperatura corporea.

Le crioglobuline vengono prodotte da alcune cellule del sangue (plasmacellule e linfociti) in seguito a malattie neoplastiche (mieloma, linfoma) o più frequentemente come conseguenza di infezioni o di malattie autoimmuni sistemiche.

La forma più frequente di crioglobulinemia è quella che spesso si realizza nel corso dell’infezione cronica da parte del virus dell’epatite C (HCV) che è stata perciò denominata Crioglobulinemia HCV-correlata.

Lo stesso Dott. Misiani è stato uno dei primi al mondo, oltre 20 anni fa, ad evidenziare la relazione causale fra HCV e crioglobulinemia e a dimostrare gli effetti terapeutici dei farmaci antivirali sulla stessa crioglobulinemia. Le manifestazioni cliniche sono di solito causate dalla reazione infiammatoria che le crioglobuline provocano nei piccoli vasi sanguigni di molti organi (cute, articolazioni, reni, nervi periferici).

La diagnosi si accerta dimostrando la presenza delle crioglobuline e di altre anomalie immunologiche nel siero dei pazienti con la caratteristica triade clinica comprendente porpora, artralgia e astenia.